Riconoscimento by Axel Honneth

Riconoscimento by Axel Honneth

autore:Axel Honneth
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2019-03-29T09:07:44+00:00


5. Forme di riconoscimento a confronto:

un tentativo di riassunto sistematico

Nelle tre culture nazionali che ho preso specificatamente in esame, la dipendenza del soggetto dal riconoscimento dei suoi simili viene intesa in forme assai diverse: nella Francia della prima età moderna, da La Rochefoucauld a Rousseau e poi fino a Sartre e Althusser, questa dipendenza costitutiva è vista anzitutto come un pericolo per un accesso “autentico” al proprio vero Io; in Gran Bretagna, da Shaftesbury e Hume fino a Smith e John Stuart Mill, questa dipendenza è vista perlopiù come un’occasione di autocontrollo morale da parte del soggetto; mentre nella Germania di fine Settecento e di inizio Ottocento la stessa dipendenza viene intesa da Kant e poi da Fichte, e infine da Hegel, come la condizione di possibilità del­l’autonomia individuale. Prima di affrontare l’ardua questione se queste diversità semantiche siano da intendere come reciprocamente esclusive o come complementari, se cioè si escludano a vicenda o se possano invece contribuire a una visione unitaria e più profonda dello stesso fenomeno, vorrei tentare di riassumere ancora una volta le differenze già ricordate, ma da un punto di vista più generale, senza riferirmi ai singoli autori. Il fil rouge che intendo adottare è la domanda su come venga inteso il “riconoscimento” nei tre diversi contesti, e come venga interpretato il suo effetto sui soggetti coinvolti, il soggetto “riconoscente” e il soggetto “riconosciuto”.

Già la prima delle due questioni comporta notevoli difficoltà, perché sembra partire dal presupposto che nei tre contesti il “riconoscimento” assuma significati del tutto diversi. Nel primo caso, quello del pensiero di area francofona, il riconoscimento è qualcosa a cui i soggetti aspirano, mossi da un bisogno di legittimazione o almeno di un ruolo consolidato nel quadro della società di appartenenza: un’aspirazione mirante a conseguire uno status di eccellenza rispetto ai propri concorrenti, o anche solo a essere accolti come membri legittimi di quella società. Rimane così in sospeso la questione se il riconoscimento a cui si aspira possieda un carattere cognitivo o normativo: spesso infatti si tratta del semplice desiderio di far notare le proprie (presunte) qualità, anche se in altri casi sembra trattarsi piuttosto di un vero e proprio accreditamento morale di quelle qualità. Quale sia il significato corretto può risultare solo dal contesto, anche se in questa tradizione, come abbiamo visto, prevalgono chiaramente le connotazioni epistemiche; e da questo dipende anche il fatto che non è sempre chiaro se il riconoscimento ammetta o no gradi diversi. Se prevale l’aspetto epistemico, non sembra possibile ammettere gradi diversi, perché si tratterà semplicemente di distinguere la sussistenza o la non sussistenza di determinate qualità “oggettive”, mentre nel caso di un significato normativo si dovrà ammettere senz’altro una varietà di gradazioni, come risulta nel caso di Rousseau dal fatto di distinguere il “pari rispetto” dal giudizio di valore (che ammette gradi diversi). Il secondo caso, quello del pensiero di area anglofona, appare del tutto diverso: qui “riconoscimento” significa, sì, qualcosa a cui gli esseri umani sono indotti ad aspirare per natura, non tanto, però,



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